SE VUOI AVERE SUCCESSO, TRATTA BENE GLI ALTRI
- Deborah Danieli
- 8 apr 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 7 ago 2022

Le nostre intere esistenze sono costellate di relazioni.
Fin dai primissimi giorni della nostra vita, la qualità della relazione con l'altro ci condiziona, favorisce l'apprendimento, determina i nostri comportamenti e influisce sulle nostre emozioni.
Incontriamo persone e ci confrontiamo con gli altri ogni giorno, costruiamo rapporti personali e professionali, influenziamo chi ci circonda e ci facciamo influenzare dalle persone che entrano in contatto con noi.
E' quindi facile intuire come la costruzione di relazioni positive, sia una strategia vincente per stare bene con se stessi e con gli altri, capace di costruire un circolo virtuoso di buone pratiche, vantaggiose e contagiose.
Avere successo, nella vita personale come in quella professionale, oltre a dipendere dalle nostre abilità e competenze, dai nostri obiettivi e dalla capacità di perseguirli, dipende sicuramente dall'attitudine e dall'efficacia con le quali ci relazioniamo con gli altri.
Gentilezza, disponibilità, capacità di ascoltare e mediare, onestà, genuinità, sono caratteristiche apprezzate, che stimolano apertura e fiducia, e aiutano a conferire autorevolezza in chi le esercita.
Ci sono persone che in modo spontaneo e naturale fanno proprie queste qualità nel modo di porsi con quanti incontrano, mentre ci sono persone che per difesa, timidezza, paura o disinteresse utilizzano modalità diverse, fredde, distaccate e poco efficaci a creare reciprocità.
C'è chi nutre insicurezza verso di sé, alimentando la credenza di non essere all'altezza di gestire una determinata situazione o la relazione con gli altri, e cova paura e sfiducia.
C'è chi pensa che debbano essere le altre persone a dimostrare per prime disponibilità, accettazione e accoglienza.
C'è chi, in balia delle proprie difficoltà e dei propri problemi, non riesce a rapportarsi adeguatamente o serenamente con il prossimo.
COME COMPORTARSI?
Nella relazione con gli altri, affinché questa possa essere positiva e costruttiva, è essenziale che le parti si sentano accolte e a loro agio. Un clima disteso e pacifico, favorisce sensazioni di sicurezza e libertà d'espressione. Potersi sentire parte attiva nel contesto in cui si è inseriti, rende capaci sia di determinare se stessi che di influenzare l'ambiente.
Per incoraggiare sentimenti positivi, è essenziale che tali condizioni fluiscano almeno da una delle parti in gioco, affinché anche l'altra possa sintonizzarsi e rispondere in modo consono.
Quando ci sentiamo aggrediti dall'altro, criticati, non ascoltati, denigrati, la nostra prima reazione è la difesa, seguita dalla stizza e dall'insoddisfazione.
Quando ci vengono impartiti ordini e ci sentiamo costretti, proviamo fastidio e mettiamo in atto resistenze.
Quando proviamo una mancanza di riconoscimento per il nostro pensiero e il nostro valore, ci sentiamo demotivati e alieni all'ambiente.
Ecco perché, avere cura di chi è di fronte a noi, pensare a come può sentirsi rispetto il tipo di relazione in essere e modulare la nostra comunicazione, può permetterci di esprimere sia il meglio di noi stessi, che il miglior messaggio.
La freddezza, il disinteresse o l'opposizione in cui a volte ci possiamo imbattere nella relazione con l'altro, potrebbero bloccarci o spiazzarci, mettendo in moto i nostri meccanismi di difesa. Potremmo essere indotti a pensare di avere una sorta di responsabilità o di essere aggrediti senza motivo, mentre magari è proprio il nostro interlocutore ad essere in difficoltà e di conseguenza ad essere sulla difensiva.
Mantenere la calma e non farsi contagiare da un atteggiamento che potrebbe allarmare, significa mettersi nella condizione di interrogarci rispetto a quello che sta accadendo e aiutare chi è di fronte a noi a non temerci, innescando un circolo positivo che favorisce la comunicazione.
Capire il nostro interlocutore, a volte può comportare una buona dose di pazienza e molte energie. Ascoltare, comprendere, dare le giuste attenzioni, trovare un punto d'incontro e mediare le istanze, possono implicare tempo e fatica, ma sicuramente costruiscono rapporti di fiducia duraturi, genuini e vantaggiosi sul lungo termine per tutti.
Essere benevoli, saper sorridere e non avere fretta, contraddistinguono grandi capacità relazionali, conferendo autorevolezza a chi, con cognizione di causa, nel confronto e nel dialogo con l'altro crea benessere e opportunità per tutti.
Sono molto d'accordo con quanto scritto. Sarebbe bello che ognuno per se stesso riuscisse a rendersi conto del tipo di approccio che adotta per rapportarsi con gli altri. Non sempre purtroppo abbiamo una giusta lettura del nostro comportamento. Pensiamo di essere dalla parte giusta e di conseguenza viviamo e agiamo di impulso, senza avere la volontà di capire chi abbiamo di fronte.